Oggi voglio iniziare ponendovi una domanda: come ve la cavate con i lavaggi nasali?
Non so voi ma mio figlio non ne va matto e ogni sera devo braccarlo per pulirgli il naso dal muco.
Purtroppo il raffreddore è una delle malattie più diffuse: il naso si riempie di muco e non si riesce a respirare bene e, se non ci si soffia il naso, occorre che in qualche modo lo si pulisca! Un bambino impara a soffiarsi il naso attorno ai due anni, quindi prima di quella età bisogna purtroppo ricorrere a lavaggi con soluzione fisiologica.
I lavaggi nasali non hanno controindicazioni e, dopo un primo approccio con il pediatra, possono essere tranquillamente utilizzati dai genitori in funzione dei sintomi delle banali infezioni, anche per lunghi periodi o più volte nel corso dell’inverno. In linea generale i raffreddori, anche ricorrenti, non destano preoccupazione fino al momento in cui non iniziano a comparire secrezioni giallastre, indice di una possibile infezione che richiede una consulenza pediatrica per una terapia mirata, per evitare che un banale raffreddore si trasformi in sinusite o qualche altra situazione più seria.
Il lavaggio va effettuato con soluzioni a temperatura ambiente o appena intiepidite, quindi consiglio in inverno di scaldare un po’ la siringa o la pipetta sotto l’acqua corrente o a bagnomaria.
L’operazione è semplice, anche se alcuni bimbi non la gradiscono e tenerli fermi diventa difficile:
Per aiutare il bambino a respirare meglio è importante anche umidificare gli ambienti domestici e mantenere una temperatura non superiore ai 18-20 gradi, invitare il bambino a bere spesso (o poppare se è un neonato allattato al seno) in modo da fluidificare il muco e favorirne l’espulsione, e alzare il materasso qualche centimetro dalla parte della testa, in modo che anche durante il sonno il muco scenda dalle cavità nasali senza intasarle.
I lavaggi nasali, però, non sono sempre necessari: ricordiamoci che un naso sano non ha bisogno di nessuna manutenzione in quanto è dotato di un sistema di auto-pulizia. Infatti dal naso in giù sono presenti tanti piccoli “bastoncini” che si muovono e battono dall’alto verso il basso per eliminare le secrezioni che normalmente si accumulano e che vengono prodotte dal nostro corpo; quando c’è un problema (come un raffreddore) questa capacità di movimento e di pulizia è rallentata. Inoltre neonati e lattanti di pochi mesi respirano spesso in modo rumoroso soprattutto durante il sonno, emettendo piccoli grugniti e strani suoni che, alle orecchie drizzate dei genitori, potrebbero sembrare rumore del catarro e del naso chiuso. Immagino che un pargolo sano, se potesse parlare, direbbe che preferisce di gran lunga ronfare anziché esser torturato con acqua salata nel naso!